Caspita!! Si sono presentate tutte e io?! …che maleducata; rimedio subito. Zia Lella è una ragazzaccia che già da un po’ è entrata negli anta cronologicamente parlando, ma di spirito ne ha ancora 18/20.


Fisicamente sono piccolina, ho gli occhi verdi e i capelli…una volta lunghi e corvini, ora più tendenti al bianco.
Sono molto chiara di carnagione, detto questo, capite perché sono stata fortunata a non nascere qualche tempo fa (mi avrebbero senz’altro invitata ad un bel falò…)
Sono madre di due bellissime bambine e, dato che sono stata definita sterile per anni, sono frutto di un miracolo o della natura o della farmacologia.
Ho un marito, che è anche il mio compagno di vita. Ci siamo conosciti moltissimi anni fa, ma sia lui che io abbiamo preferito fare tutte le nostre esperienze prima di mettere la testa a posto (sempre che poi l’abbiamo messa a posto e ch questo sia un pregio!?)


Con lui ha iniziato un progetto di vita come moglie e madre che ha subìto un repentino cambio di rotta nel momento in cui gli è stata diagnosticata la SM. Ma siccome non ho sbagliato la mia scelta né il mio sposo (parafrasando Battisti) proseguo con lui il mio felice cammino.
A differenza delle mie esimie colleghe, non ho fatto particolari incontri con folletti, streghe o draghi di sorta, ma da sempre sono convinta che oltre a ciò che c’è ed esiste c’è altro che non c’e e che non esiste, in termini umani almeno.
Penso che come componente del genere femminile della specie umana, ci sia stata data in sorte una grande eredità malamente riconosciuta dagli uomini e scarsamente ricercata da molte donne che è il potere immenso della sintonia con la natura.
La Dea Madre è il primo ed istintivo tentativo di spiegarsi i misteri della natura e, l’uomo, nel crearsi un essere superiore gli ha dato un’identità femminile, non a caso: chi meglio di una donna infatti capisce,”sente” e si muove al ritmo della natura? Le stagioni, la luna, il ciclo della vita tutto si rifà all’identità femminile che piaccia o no.
Poi per necessità di guerre il dio diventa uomo e la donna una demoniaca creatura da sottomettere e sterminare (la caccia alle streghe ha ucciso l’1% della popolazione europea).
La donna non conosceva solo i misteri della natura come le funzioni delle erbe, far nascere o far morire, curare o drogare, ma soprattutto le è stato donato il piacere supremo della sessualità che produce la vita, cosa che gli uomini non ci hanno mai perdonato… Anche se a malincuore ce lo devono riconoscere: come? Vediamo se sapete un po’ le Sacre Scritture: nel paradiso terrestre, chi è tra Adamo ed Eva la persona che si rapporta in prima persona con Dio? Eva. E’ Eva infatti che parla, agisce e si confronta con l’Identità Superiore (che poi la castiga naturalmente, è maschio…) e chi è prima di Eva colei che non desidera ubbidire alle leggi che non capisce e quindi abbandona il Paradiso (anche lei naturalmente cattiva..)? Lilith anche lei donna. Insomma fin dall’Eden l’uomo fa la parte di colui che non capisce, che si conforma, si adatta o distrugge ciò che non capisce. Non si pone neanche nella condizione di porsi a contatto col mistero, con la divinità, con il naturale.
Ecco, io non ho incontrato fate o folletti, ma ho dentro di me la consapevolezza di avere da sempre un immenso potere che fa tanta, ma tanta paura, così tanta da indurre gli uomini da millenni a segregare e a tenere nell’ignoranza, nella paura, nell’intolleranza il genere femminile della loro stessa specie. Ma non preoccupatevi, la natura sopravvivrà all’essere umano e come lei, la donna riemergerà dalla sua condizione e riprenderà i contatti con la Grande Madre.
Ciao streghe.

Invocazione alla Dea
Me Grande Madre, me Dea voi pregate,
Madre di tutte le cose create
e prima di queste e della loro coscienza,
sola alitava la mia esistenza.
Forza femminea e primordiale
eterna forza universale.
Dea della Luna sono la pia,
son la Signora della magia.
Sussurran le foglie mosse dal vento
la mia canzone con tenero accento.
Porto di Luna le corna davanti,
poggio nel cielo i miei piedi vaganti.
Sono l'arcano irrisolto mistero,
sono il ripreso di nuovo sentiero.
Io sono il campo che aratro non volta.
Gioia e abbondanza per chi mi ascolta.
Sono la Madre beata e affettuosa,
di ogni raccolto Signora graziosa;
mi veston le viscere calde e profonde
e l'oro di spighe simili ad onde.
E' governata da me la marea,
e' regolata da me Madre Dea
ed ogni cosa va a maturazione
secondo il mio ritmo e la mia stagione.
Io fertile Madre dono la vita,
so dare rifugio e sanare ferita.
Onora l'Anziana che intatto ti porge
il cerchio di vita che muore e che sorge.
Io ombra di Luna, io ruota in eterno
destini di uomini e donne governo;
dono sollievo e rinnovamento
alle anime stanche in patimento.
Benché il mio domino sia il buio mortale
il dono più bello e' la gioia vitale.
Dea della Luna, di Terra e del Mare
molti i miei nomi con cui richiamare
Forza, Magia, Potere e Saggezza.
Son la Fanciulla di eterna bellezza,
sono la Madre, la Fecondatrice,
sono dal buio l'Anziana che dice:
godetevi sempre tutti i miei frutti
benedizioni ed amore a tutti.

Oggi vorrei raccontarvi un episodio accadutomi circa 15 anni fa ...
Mi trovavo sempre nei pressi di "quel" posto abitato da Esseri magici (casualmente posso evidenziare che è un villaggio abbandonato dentro un immenso bosco o meglio una "serie" di boschi e tutti di castagni!! che ci sia un nesso fra castagni e magia?? non so!) e stavo andando a castagne! Già : ero con amici e non eravamo "dentro" il villaggio ma solo nei dintorni..
Era da poco che avevo cominciato a "praticare" e conoscere i cristalli (nello specifico un quarzo ialino) e ogni giorno, secondo le istruzioni della maestra, mi portavo appresso un cristallo che era diventato quindi inseparabile...
Quel giorno dopo aver camminato per ore e raccolto un po' di castagne , mi fermai a riposare in una radura ... c'era uno spiazzo erboso e un vecchio muretto di sassi a secco alto circa 80 cm. ...forse un residuo di una vecchia costruzione...sembrava che anni prima lì ci fosse stata una fonte...
Tirai fuori dalla tasca il cristallo (una piccola punta sfaccettata di circa 5-6 cm con delle bellissime inclusioni dentro) e la appoggiai sulla cima del muretto sopra il muschio che era cresciuto .Il motivo? Volevo che il cristallo potesse riequilibrarsi con l'armonia della natura e che "catturasse" l'atmosfera di calma e pace, l'aria pulita, il profumo del bosco..i colori autunnali ..insomma le energie del luogo.
Mi riposai anch'io, poi arrivarono gli amici e il mio compagno e mi dimenticai del cristallo sul muretto... (O fui indotta a dimenticarlo?!)
Ci allontanammo e poiché era già tardi ce ne tornammo a casa.
Solo a sera inoltrata mi accorsi di non aver più con me il cristallo e rimasi sgomenta...era diventato il mio compagno inseparabile ed io lo avevo dimenticato...mi sentii veramente male... perdere quel cristallo era un brutto segno... una distrazione imperdonabile!(Oltre al dolore personale c'era anche il "compito " non assolto...)
Ma il luogo era lontano due ore di auto...ed era notte ! (e poi con che coraggio avrei potuto chiedere a M. di riportarmi fin là "solo" per un cristallo?_pensavo che M non avrebbe mai acconsentito_ perché voi possiate capire vi aggiungo che io non avevo , e non ho, patente né il luogo era raggiungibile con altri mezzi se non con auto!) Inoltre l'indomani era lunedì ...
La mattina dopo nella mia follia più totale telefonai a mia mamma, che a quel tempo era una pensionata in salute e viveva con il suo compagno, raccontandole la verità e di come mi sentissi sciocca seppur anche disperata. La mia buonissima mamma ,veramente speciale, capì e chiese a D. se gli sarebbe piaciuto di fare una gita e andare a mangiare in montagna! Lui acconsentì e così partimmo in fretta e furia e andammo fin là con l'intento di recuperare il cristallo e poi di andarci a fare una mangiata di funghi in un paesino vicino... Devo precisare che quel giorno era freddo , una vera giornata autunnale : aveva piovuto la notte e c'era un po' di nebbiolina...
Arrivammo nei pressi del luogo io lasciai in auto mamma e D. e mi inoltrai a piedi verso la radura...ci misi quasi venti minuti ...il terreno era bagnato e scivoloso... silenzio intorno e come ho detto un po' di nebbiolina leggera...
Ad un tratto , dietro l'ultima curva ,apparve la radura e in mezzo ad essa BELLISSIMO E REGALE UN CERVO! io non avevo MAI visto nel suo ambiente naturale un cervo... Fu un attimo : sollevò il muso mi guardò e poi scattò ...correndo via e scomparendo nel bosco... (anni dopo vedendo la scena de il "patronus" di Harry Potter ho avuto un brivido di ricordo!)
Io rimasi come impietrita ancora stupefatta e presa dalla bellezza di quella vista... Il cure mi batteva forte forte e vidi in quella situazione un auspicio positivo... Poi cercai il cristallo sul muretto e con grande rammarico non lo trovai..
Ero molto dispiaciuta , ma dovetti rassegnarmi all'evidenza...forse era passato qualcuno e l'aveva preso o forse era caduto tra il fogliame ed io non riuscivo a trovarlo. Tornai all'auto sconsolata e andammo a mangiare ...poi ripartimmo per casa...
*** finita qui? NO! Credetemi ..questa storia ha un epilogo molto particolare a cui non so ancora dare tutte le risposte...
Quella sera quando M. arrivò dal lavoro gli raccontai tutto..pronta a quell'ironia che credevo avrebbe usato nei miei confronti! Lui invece ascoltò fino in fondo le mie parole e poi mi chiese :
" Ma chi pensi che possa aver raccolto un piccolo cristallo che non ha nessun valore economico ? Chi vuoi che l'abbia raccattato?... ...Ci vorrebbe solo un matto innamorato, disposto ad alzarsi presto e a farsi ore di macchina ... a perder mezza giornata di lavoro..solo per non vedere la tristezza negli occhi della sua donna..!"
e mentre diceva ciò tirò fuori dala tasca il cristallo che era andato a recuperare quella mattina presto...
Potete anche non crederci ma andò così... e fu proprio a causa di tutto questo che ...poco tempo dopo mi sposai con M ...
non dimenticai mai più il cristallo (che vive ancora con me)...
che imparai a riconoscere gli "interventi del fato".
Credo che le strane coincidenze non esistano: sono "segni" ...
che quel Cervo era una sorta di "avvertimento" e che il cristallo rimasto là un'intera notte nel bosco magico ..aveva "assorbito" energie particolari...di cui mi accorsi solo molto tempo dopo...
( e anche se quel matrimonio poi fallì...nella mia vita dovevo passareanche attraverso quell'esperienza per diventare quella che sono ora...ma questa è un'altra storia)
Mai sottovalutare il "potere"di boschi fatati, pietre e animali magici..

If you see a faery ring
in a field of grass,
very lightly step around,
tip-toe as you pass,
last night faeries frolicked there
and they're sleeping somewhere near.
If you see a tiny faery,
lying fast asleep
shut your eyes
and run away,
do not stay to peek!
Do not tell
Or you'll break a faery spell
(William Shakespeare)
e io l'ho visto, irlanda estate 2008
^_^


Per la prima QUI e per la seconda QUI ^__^




Le pantofole!!
Eccole lì!!!
Darei il Premio Nobel a chi le ha inventate!
Infilo prima il piede sinistro poi il destro godendomi tutto il piacere di questo gesto così semplice ma con il potere di rimettermi in pace col mondo.
Il vento fuori si alza sempre più forte, ma ormai non ho più paura, sono nel mio nido e mi appresto a preparare la cena.

Squilla il telefono, sbircio il display temendo l’ennesima chiamata anonima che se rispondo vorranno vendermi chissà che… ma questa volta leggo “ma&pà M……..” e rispondo felice!!

Quattro chiacchiere con mamma, un salutino a papà che mi racconta una barzelletta e di aver vinto 5 euro col grattino e intanto giro per casa saltellando cercando di togliere gonna e maglioncino, lascio tutto sparso in giro e con una mossa degna del migliore contorsionista riesco ad infilarmi il pigiama, i calzettoni, di nuovo le pantofole e a mettere l’acqua per la pasta sul fuoco, sempre con il cordless appiccicato all’orecchio tra spalla e guancia e i gatti che mi seguono come ombre, trascinandosi con espressioni disperate come fossero a digiuno da una settimana… mentre hanno una trippa da paura che la veterinaria mi sgrida sempre che li nutro troppo e io che li giustifico dicendo che è la trippa invernale, tentando con queste deboli scuse di giustificare anche le mie curve più che morbide… Arriverà l’estate e loro diventeranno due scheletrini mentre io divorerò gelati su gelati!!!

Appena chiudo il telefono, sento il cellulare, chiuso nella borsa ancora sulla poltroncina nell’ingresso.
Corro, giro la borsa con tutto il suo contenuto sul cuscinetto ricamato, lo trovo e nel frattempo quello tace… Guardo chi mi cerca, la mia dolce metà e subito ricompongo il numero già sapendo come esordirà

“Dov’eri? E’ mezz’ora che chiamo e non rispondi mai! Cosa te ne fai del cellulare?! Lo usi come soprammobile?” tra l’arrabbiato e il rassegnato…

“No ero al telefono con mamma e non l’ho sentito suonare… sai ho la suoneria bassa e poi era nella borsa chiusa lontano da me…” e mi viene da ridere perché anche queste piccole schermaglie fanno parte della nostra routine e non potrei mai farne a meno.

Mi dice che questa sera, dopo la palestra, uscirà a farsi una pizza con gli amici e che probabilmente farà tardi.

Mi arrabbio un po’ e gli dico che poteva avvisarmi prima così mi fermavo in paese a prendermi una pizza da asporto pure io e lui dice che posso sempre andarmela a prendere ma io sono già in pigiama e non ci penso neppure ad uscire col tempaccio che si avvicina, così lo saluto e mi preparo ad affrontare una delle rare serate passate da sola in questa casetta ai piedi di una collina coperta di alberi di castagne.

A questo punto non ho più fretta di preparare da mangiare, spengo il fuoco sotto la pentola, butto qualche ciocco di legno nel camino, accendo con qualche rametto più piccolo e un po’ di carta, mentre i gatti si avvicinano col musetto curiosi come sempre.

Mi butto sul divano, quello che sembra fatto con un plaid scozzese. Verde oliva a righe verticali blu scuro con in mezzo una più fine gialla e altre orizzontali color ocra e una più sottile al centro rossa. Chissà se esiste davvero un Clan "Mc-qualcosa" in Scozia con questi colori?

Sistemo i cuscini ricavati da vecchi maglioni di lana irlandese color panna con grosse trecce e bottoni di legno scuro in modo da poter leggere comodamente, l’ultimo libro fantasy che ho comprato una settimana fa nella mia libreria preferita, un negozio supermoderno di una nota casa editrice, ma che se sai cercare e isolarti da tutti quei faretti puntati sulla novità del mese, trovi sempre delle vere e proprie chicche.

Mi allungo col braccio sinistro ad accendere la piantana simil-antica, col suo cappello di ceramica ondulato che sembra un vecchio centrino, strategicamente puntato sulle pagine del libro, mentre tutto il resto della stanza è in penombra e i mobili sono vagamente illuminati dal fuoco che ancora timido cerca di impossessarsi della legna e scaldare per qualche ora questo angolo di mondo.

Appena mi sistemo in questo modo, il gattino grigio mi salta in grembo e miagola disperato… le pappe!!!

Mi rialzo, corro nel corridoio e, come sempre, mi diverto a saltare sul tappeto in lana e seta e a “scivolare” verso il fondo in precario equilibrio, arricciandolo così tutto contro il muro di fronte e i due gatti fermi sulla porta, una volta tanto fianco a fianco dimentichi delle loro azzuffatine, a guardarmi e chiedendosi quando la finirò di giocare e penserò alle loro pance così desolatamente vuote…

Va bene, mi ridò un contegno, prendo un lembo del tappeto e me lo ritrascino dietro ridistendendolo, faccio una carezza sulla testolina di ogni micio, riempio le loro ciotole, cambio quella dell’acqua mettendola fresca.

Il micio si fionda sulla sua e mangia a sette ganasce, la vecchia gatta bisbetica invece ha un suo contegno.
Guarda altezzosa la propria ciotola, poi si siede davanti a quella dell’acqua e aspetta che io, ormai usanza irrinunciabile, intinga il dito nell’acqua e le dia da bere così, goccia dopo goccia.

Ogni goccia la raccoglie con quella sua lingua rosa e rasposa, arrotolandola attorno al dito fino ad asciugarlo perfettamente, poi via un’altra goccia e via un’altra asciugata… E’ stata la sua “nonna” (mia mamma) ad abituarla così e che ci posso fare se mi piace mantenere certe tradizioni.

Appagati i gatti e prima di tornare al divano, mi ricordo che è tanto che non aggiorno i miei blogs, così vado nel sottoscala, dove abbiamo ricavato un microstudio e dove il rovescio dei gradini della scaletta di legno che porta nella piccola mansarda/soffitta di sopra, sono diventati piccoli scaffali dove abbiamo appoggiato di tutto, dalle bottigliette con la mia raccolta di sabbie da tutto il mondo, ai piccoli trofei della squadra del cuore della mia dolce metà, microscopiche cornici d’argento con noi due sempre abbracciati in varie gite e vacanze, i nostri genitori anch’essi stretti in un abbraccio in quella gita a Loreto e poi i miei nonni, lo zio che non c’è più, il cugino con la sua bimba in braccio, la vacanza con gli amici...

Prendo il portatile e mi risistemo i cuscini dietro la schiena, con le gambe allungate sul divano.

La vecchia gatta bisbetica si accoccola nella poltrona a fianco, di un giallo tenue e foderata anch’essa con un plaid morbido e caldo messo apposta per l’inverno per i miei amori pelosetti.

Il micio invece vuole subito prendere il controllo della situazione e mi fa dannare una buona mezz’ora prima di capire che non è in grado di accendere lui il portatile e alla fine si sistema sul bracciolo dietro la mia testa e fissa ipnotizzato la freccetta del mouse che scorre sullo schermo, con quel sederino fremente, in quella posa che non so mai se sta per saltarci sopra o meno.
Ogni tanto lo richiamo all’ordine, tanto per prevenire qualche disastro e lui si riaccuccia sulle quattro zampine e mi annusa l’orecchio facendomi il solletico con i baffi.

Ecco, ho aperto la posta elettronica e vedo che ci sono diversi messaggi da leggere, alcuni commenti sui blog e qualche mail per il Compare.

Mentre sono lì che scorro i messaggi sento un rumore quasi impercettibile che però fa girare le orecchie alla vecchia gatta bisbetica apparentemente abbandonata in un sonno profondo.

Guardo il micio e vedo che anche lui ha captato qualcosa e fissa il soffitto con le travi a vista, girando le orecchie come piccole parabole.

A volte si leggono libri che descrivono le tecniche per entrare in contatto con il Piccolo Popolo e la Terra di Mezzo ... ne ho letti tanti e alcuni suggerimenti sono stati preziosi ... altri solo di pura fantasy ! Quindi, lungi da me voler far un ennesimo trattato, vi narrerò solo alcuni piccoli espedienti e poi spetterà a voi "provare" e alla sorte la decisione di facilitarvi o meno!
Intanto alcune raccomandazioni : avvicinatevi a questa esperienza con cuore puro , scevro da ogni interesse egoistico ( tipo richieste materiali di denaro, fortuna ecc... ) e senza alcun intento di "derisione" o di "studio" o a scopo di sfruttamento ...Insomma scusate la mia poca chiarezza..ma alla fine è semplice: se in qualche modo nel vs.approccio a questo mondo magico e ai suoi abitanti voi li tratterete male, li ingannerete o avrete secondi fini...prima o poi "la pagherete"e amaramente! Magari la ns. giustizia umana funzionasse come quella magica... molti di noi sarebbero sicuramente più buoni!
Quindi : cuore puro e vero amore, non vi si chiede nessuna forzatura! o ci credete o no! E avvicinatevi a Loro solo se potrete amarli e rispettarli ,con gli occhi e la mente aperta di un fanciullo!
Detto questo ..spesso sono proprio Loro a scegliere Se e Come manifestarsi a voi e allora non ci sarà scampo : prima o poi L'Incontro avverrà , a volte invece può accadere "per caso" ! :)) I luoghi sono sempre quelli "naturali" e poco frequentati : un bosco , una grotta , un canneto... un cespuglio fitto... il cavo di un albero in un posto quasi inaccessibile... una spiaggia desolata ..un'isoletta sperduta , una cascata nascosta ,un placido laghetto alpino..."and so on"!
Non si può sapere a priori se il luogo sia abitato ma certe zone della terra sono più consone (ad es. Irlanda o nelle ns. Alpi... nella brughiera scozzese ma anche in villaggi abbandonati! o vicino ad eremi , anche in prossimità di santuari-strano a dirsi? NO! infatti spesso i luoghi "santi" sono punti energetici particolari , specialmente se vi sono state segnalate nei millenni "apparizioni e miracoli"..ma il luogo non deve essere affollato! quindi non illudetevi sui luoghi Santi conosciuti ai più!).
Comunque se avete il sospetto che la vs.zona sia "abitata" potete provare a contattarLi. In che modo? Andando spesso in questo luogo in orari insoliti ( alba ,tramonto o in momenti particolari : quando le condizioni atmosferiche tengono lontana la folla!) .Prediligete la solitudine e le giornate di nebbia o di pioggerellina... Se c'è il sole , che non sia forte e non in giorni in cui molta gente possa passare ... Armatevi di pazienza e non siate invadenti...Voi siete là a passeggiare, a meditare, meglio se vi sedete e vi appoggiate ad un tronco d'albero e vi addormentate ... Loro sono curiosissimi e forse vi spieranno e poi si avvicineranno! Portate sempre doni con voi, da lasciare ai piedi dell'albero o dietro una roccia , sotto un sasso.... Quale doni? Qualche dolcetto (per es. caramelle ,un cioccolatino, un biscottino, un pezzetto di mela o di pane...un piccolo frutto) (ma mi raccomando : niente cartacce, niente schifezze che potrebbero far male e niente che non si "sciolga"in natura : non deve diventare una zona immondezzaio inquinata e pericolosa per gli animali!) ..proprio un piccolissimo dono! Se siete sicuri di poter tornare a controllare ed eventualmente a rimuovere...potete lasciare una poesia scritta da voi su un foglietto di carta .Potete cantare ... o lasciare un oggetto creato con le vs .mani ma sempre tenendo conto di non inquinare !(es. un qualcosa fatto amano da voi : piccolo e di argilla , non cotto e non colorato e che quindi si possa sciogliere alla prima pioggia!).
Perché? Perché Loro amano molto gli oggetti del ns. mondo e sono curiosi..ma a piccole dosi..e se prenderanno un vs. oggetto si aprirà un "contatto " con voi!
Se poi vi capiterà di aiutare e/o salvare qualche essere in difficoltà , che sia pianta o animale , sicuramente verrete notati e forse contattati! Così come se doveste salvare uno di Loro..allora diventerete "parenti" per sempre....ma dovrà accadere solo per moto del destino!
A volte potrà invece accadere che in apparenza non sia successo nulla : voi siete stati là..vi siete addormentati e magari al ritorno a casa vi troverete un Piccolo Essere dentro la vs. borsa, nel cesto della merenda... dentro una tasca o avvolto nella vs. sciarpa! Allora Se vi si mostrerà saprete che fare e se dovrete riportarlo al suo mondo! ... a volte ... potreste anche solo udire un canto, esili voci o percepire profumi soavi e una gran pace: anche questi sono segnali ..di un'apertura , di un primo passo verso quel mondo e i suoi abitanti!
a presto...

(per la I^ puntata qui)

Il vento mi ha rovesciato il vaso dei ciclamini e lo raccolgo alla bell’e meglio promettendo ai fiorellini che domani, alla luce del giorno, restituirò al vaso quel po’ di terra rimasta sul pavimento in legno.

Così ecco, rovisto nella borsetta e trovo il mazzo di chiavi giusto, lo riconosco praticamente al tatto… quello della macchina è un piccolissimo ippopotamo imbottito con un microimpermeabile giallo di plastica, il mio piccolo Amico della Pioggia, quello dell’ufficio è un ovale di legno su cui ho dipinto (copiando di brutto un modello preso da un fascicoletto apposito) con il country-painting una buffa pecorella bianca a muso nero che guarda stupita verso il cielo notturno e non capisce se quei pallini bianchi che ho dipinto in punta di pennello, vogliano essere stelle luminose o i primi fiocchi di neve… e si chiama Fiocco, come la famosa capretta…
Questo di casa invece è un gattino beije morbido e tutto snodato che mi ha regalato mamma qualche anno fa e si chiama Be-Be.

Lo estraggo sempre più impaziente e si porta dietro tre quarti del contenuto della borsa… mi cadono così le caramelline alla liquirizia, gli altri due portachiavi, i fazzolettini, la custodia degli occhiali e un paio di “robe di donna”… il cellulare rimane miracolosamente impigliato in una delle sue zampine, grazie ai cordini di altri quattro o cinque “pendolini” attaccati al cellulare stesso, come quelli delle ragazzine.

Mi piego sbuffando a raccogliere tutto, imprecando sull’entità che mi fa i dispetti e non vuole lasciarmi assaporare il tanto agognato tepore di casa…

Aaaaahhh!! Tre giri di chiave ed ecco… sono nell’ingresso, sfrego le suole degli stivali sul tappeto di paglia ormai tutto sbrindellato dalle unghie dei gatti.
Ha la forma di un grande girasole e c’era anche dipinto sopra, di un bel giallo squillante e marrone scuro al centro, ora è solo un pallido ricordo di quel girasole bellissimo che comprammo al mercatino dell’artigianato e che faceva bella mostra di sé su queste assi di legno vecchie di almeno 100 anni ma a cui tengo tanto e non voglio rovinare lasciandovi sopra le impronte degli stivali umidi.

Abbasso la cerniera degli stivali, li sfilo e poso i piedi vestiti solo delle calze di nylon sulle assi e sgranchisco le dita allargandole e contraendole…. Mammamia che soddisfazione!!!

Butto il cappotto sulla poltroncina di pelle verde scuro che ho nell’angolo a destra, che era del nonno ed è tutta consunta sui braccioli… l’ho ingentilita con un cuscino che ho ricavato da una tela che ricamai a mezzo punto tantissimi anni fa, col musetto di un gattino tigrato che fa cucu’ tra le rose e non me la sento di farla rivestire… troppi ricordi mi legano a quella pelle rovinata…

Mentre compio questi gesti quasi rituali, sento provenire dalla cucina e dalla camera un coro di “tu-tump!” e poi vedo arrivarmi di corsa incontro i miei due piccoli amori: una vecchia gatta scorbutica bianca e tigrata col nasino rosa, dalla cucina e un giovane gattino grigio a pelo lungo con le calzine bianche e lo sguardo di tenera peste, dalla camera: bene!

Anche per oggi sono sopravissuti alla convivenza forzata… e la casa con loro!!!

Dedico loro qualche coccola mentre quasi disperata mi avvio verso lo stanzino delle scarpe, inciampando tra le loro zampe e ridendo del solletico delle loro code che si arrotolano morbide sulle gambe reclamando pappe e carezze.

Da qualche parte occorre incominciare quindi perché non dall'inizio?

Mi chiamo Marinella ho 52 anni, in questo momento sono "disoccupata" (chissà perché non ho mai tempo per niente) studio Naturopatia e ho una moltitutide di interessi.

Sono una ex segretaria pentita, che ha perso il lavoro fisso a 49 anni e che da allora si è messa a studiare per cambiare vita. Ho sempre avuto interesse per la medicina, per il corpo umano, per la psicologia, per tutto quello che riguarda le terapie alternative, e anche per l'insolito, il "sovrannaturale" come si dice. Anche se sono da sempre convinta che di veramente sovrannaturale ci sia ben poco, credo invece che usiamo una porzione esigua del nostro cervello e che molto di quello che viene interpretato come magico o come anomalo sia soltanto frutto di qualche facoltà sopita. Con tutto questo ho anche una sana tendenza a fare come San Tommaso.

Tendo inoltre a fare molto "l'avvocato del diavolo" cercando sempre di vedere entrambi i lati di una medaglia. Comunque, credo anche che esista una dimensione parallela alla nostra che non vediamo, ma che ogni tanto sfioriamo e che questo sia il motivo di molte "strane sensazioni" che di colgono a volte.

Mio marito dice di aver sposato un vulcano e molte mie amiche mi chiamano Strega, proprio perché ho sempre una "pozione", un suggerimento, un elisir di mia produzione e che li distribuisco con facilità.

In effetti l'appellativo Strega mi piace. Una strega dal nome Sibilla magari, proprio per quell'alone di mistero. Anche se fisicamente non ci siamo per niente, il mio ideale di Strega assomiglia molto a Morticia Addams, magari con una capigliatura più riccia.


Un anno a Carnevale mi sono fatta confezionare dalla mia mamma che era sarta, uno splendido abito nero, lungo e attillato, con una balza di tulli neri e grigi alternati all'altezza dei polpacci, con una mezza coda e con del tulle grigio attaccato alle maniche dalla spalla al polso.

Mi ero messa una folta parrucca nera riccia tipo Cher prima maniera e un cappello nero a cono, senza la falda, ma con un tulle grigio attaccato in cima e che scendeva giù fino a terra.

Unghie lunghe e laccate di nero, ciglia lunghissime e trucco da strega sexy. Ecco una strega in alta uniforme per me dovrebbe essere un pochino così.


Naturalmente la maggior parte delle volte non siamo in alta uniforme e giriamo in tuta e ciabatte, ma, saper aggiungere al momento opportuno quell'ingrediente speciale, quel pizzico di follia, che rende la vita degna di essere vissuta, credo sia il maggior pregio di una Strega Moderna.


Comincio anch'io :) questa bellissima avventura con voi amiche streghette, raccontandovi un'avventura capitatami qualche tempo fa... lo farò a puntate, chè si tratta di cose lunghe e sempre che poi vi faccia piacere conoscere il seguito di quanto avvenne in quella serata autunnale.


E starà sempre a voi valutare se credere o meno a questa storia, io la racconto per come avvenne e per la realtà che mi si spalancò all'improvviso davanti agli occhi.


Chiedo anche un ultimo "sacrificio" da parte vostra... di perdonare gli errori di grammatica, i salti spazio-temporali eventuali, le incongruenze che potrebbero esserci tra un evento e l'altro ma sono fatta così...


Non posso garantire una periodicità fissa nelle "puntate", abbiate pazienza, ma da allora ne sono successe di cose e tutt'ora sono molto presa da certi impegni che mi distolgono dal puro piacere della scrittura, ma che non fanno che aumentare il mio amore per quella casetta ai piedi della collina, al limitare del Bosco di Castagni...


E' COMINCIATA COSI'...



Ecco, dopo qualche chilometro di intenso traffico, la svolta che bramavo da stamattina, già così rimpianta appena abbandonata; così distante che non la vedevo nemmeno più dallo specchietto retrovisore…
Il viale così tanto amato, una stradina piena di buche e con l’asfalto vecchio di anni, se mai è esistito.

Amo quelle buche perché significa che mi sto avvicinando a casa, che la giornata è finita e le evito sterzando dolcemente il volante di qua e di là, di qua e di là…

Il mio compagno mi raccomanda sempre di evitarle che sennò rovino le sospensioni della macchina… ma io le evito perché so che in questa stagione, sotto tutte quelle foglie multicolori che le riempiono, vi trovano rifugio mille insetti e non voglio disturbare troppo il loro letargo…

Conosco ogni tronco e ogni ombra delle querce secolari che mi accompagnano sfilando ai lati del finestrino.
Su quella c’è un nido mezzo sfatto, lo intravedo fra i rami semispogli e so che l’anno prossimo gli uccellini lo rassetteranno e vi porranno la nuova generazione che crescerà anche con le briciole che lascio sempre sul davanzale.

Ed ecco, finalmente, da lontano, la luce accesa sulla porta d’ingresso.

Quella luce, fonte di discussioni perché la lascio accesa dalla mattina e se ne spreca tanta… ma a me piace arrivare a casa, all’imbrunire, e trovarla lì come un faro che mi guida verso casa, specialmente se fa brutto tempo e in quei momenti le ombre delle querce che tanto amo non sembrano poi così amichevoli e ringrazio il Signore chè non devo farmela a piedi…

L’ultima svolta a sinistra e sono davanti casa.


Lascio la macchina fuori e faccio di corsa i tre gradini fin sotto al portico.

So già che la mia dolce metà brontolerà, ormai fa parte della nostra routine per la stagione autunno-inverno… devo metterla prima io la macchina nel box perché lui parte presto la mattina e quindi è bene che la sua sia davanti al portone… ogni sera è la stessa cosa, lo so…dovrei scendere dalla macchina, aprire il portone basculante, risalire in macchina, parcheggiarla nel box e farmi a piedi quei 10 metri, al buio almeno fino all’angolo di casa, chè il lampioncino è fulminato dallo scorso inverno ma dimentichiamo sempre l’acquisto della lampadina…


Giorni fa ho trovato il coraggio di mettere dentro la macchina e ho visto che c’è pure il vetro rotto nel nostro lampioncino… e quel che rimane di una grossa falena, appiccicata lì dalla scorsa estate, che pende dal bordino di ferro battuto semiarrugginito… con un bastoncino l’ho staccata, lasciando atterrare dolcemente i suoi resti vicino al cespuglio di lillà, che ancora sfoggia una piccola fioritura, in barba alle prime gelate di questi giorni.

Ed eccomi alla fine davanti al portoncino di casa… già assaporo il momento in cui sfilerò questi stivali col tacco alto e largo, comodi sì, ma dopo ore a stacchettare di qua e di là si fan sentire…

C’è un po’ di vento questa sera e i nostri due gatti se ne sono rimasti rintanati in casa da questa mattina… mmm… brutto segno quando il gatto ti si accoccola stretto stretto contro il fianco e se lo chiami tuffa ancora di più il nasino nel folto pelo della coda.


E’ il mio personale segno per capire quanto possa essere freddo là fuori, come anche quando mi alzo dal letto e un brivido mi percorre la schiena se per sbaglio anziché infilare la pantofola, appoggio il piede per terra.

Per chi non mi conosce una breve presentazione : sono valverde vecchia strega babbiona!
Ecco la descrizione della mia bacchetta magica : è di corteccia di vitAlba
(!!)(per chi ha letto le mie disavventure di ferragosto con una pianta di vitalba, narrate nel mio blog!)
con inserita scaglia di dragonessa (gentilmente offerta da Amarantha) e in punta una pietra elfica (ametista).
Campo d'azione magico : specializzata in pasticci! (in qualsiasi regno della natura : dal minerale all'animale passando dal vegetale).
Somiglianza fisica : Maga Magò , mentale :Phibi di Streghe (serial tv).
Animali preferiti : tutti!
Animali Conviventi : 7 gatti (di cui 2 neri e 2 rossi!) 2 draghi (Amarantha drago femmina arancione e Karuna drago maschio azzurro regalatomi da un'amica-C.Spirito Splendente- per far compagnia ad A.), colonia di pipistrelli nel sottotetto, coppia di ghiri, ramarro verde Rudy e tritone Poseidone et altri numerosi stile zoo sparsi equamente dentro e fuori la stalla dove tentiamo di vivere!
Animale totem :Amarantha nel mondo di mezzo, ghiandaia azzurra in questo!
Abitazione : tugurio fatiscente praticamente quasi crollato con annessi fienile pericolante e stalla piena di masserizie , ragnatele e paccottiglie...
Pianta d'elezione : lavanda.
Cristallo affine : ametista (ovvio).
Più strega di così! :))
Anni...? Ma non si chiedono mai gli anni... vabbè 333...
Assistenti ? il santuom..... oops il valmarito !;)))

Buonasera a tutte voi o "magiche" sorelle!!! ^___^
Oggi vi voglio proporre un bel filmino datato 1998, trattasi di "amori & incantesimi" con Sandra Bullock e Nicole Kidman....

Trama....
Le sorelle Owens (Sally e Gillian) appartengono a una famiglia di streghe e si dice che chiunque si innamori di una di loro sia destinato a morire. Se Sally cerca di condurre una vita normale, Gillian è una sciupamaschi. Sally rimane presto vedova e Gillian si trova incastrata con un serial killer che uccide accidentalmente con l'aiuto della sorella. Tentano poi di farlo resuscitare grazie alla tradizione familiare ma si ritrovano con un cadavere in giardino e uno spirito che gira per casa. Il film riesce a stimolare l'attenzione degli spettatori grazie al gioco sui vari aspetti dell'amore e sulla presenza di donne 'streghe'. Con tutto quello che di atavico e di persecutorio il sostantivo si porta dietro. (recensione tratta da my movies.it)



La strega, era una "donna sapiente", cioè donne che possedevano un bagaglio di saperi e di rimedi, imparati dal contatto con la natura, donne che sapevano quindi curare e guarire con le erbe da cui estraevano strani unguenti e medicamenti. Le erbe che nutrono, curano e uccidono, hanno sempre avuto un rapporto molto stretto più con le donne che con gli uomini. Erano infatti le donne delle comunità agricole e pastorali che aveva il compito di cercare e raccogliere i prodotti offerti spontaneamente dalla Grande Madre. La cucina delle erbe improntata soprattutto sui prodotti stagionali, costituiva l’unico alimento-medicamento per le classi povere, che perciò attribuivano alle” donne d’erbe” un ruolo privilegiato. Durante il '300 Furono allora classificate come streghe le moltissime donne che conoscendo le “virtutes herbarum” (raccogliere le erbe giuste nei periodi più idonei in modo da non vanificarne le potenzialità), avevano l'accesso ad un mondo misterioso e perciò "demoniaco". A sancire un regolamento sull’attività terapeutica e l’uso delle erbe fu il Concilio di Trento (metà ‘500), che con le “Costitutiones” bollò come superstizioni gran parte delle cure fino ad allora adottate dal popolo. Con questo metodo si creò una frattura tra la medicina popolare esercitata soprattutto dalle donne, e quella accademica esercitata soprattutto dagli uomini. Insomma, le donne d’erbe, furono trasformate nelle demoniache “streghe”, perché usurpavano un sapere che nobili e religiosi non potevano lasciare al popolo.

Strega Lella vorrebbe riproporvi una serie di rimedi naturali, piccoli rimedi naturali tramandati di donna in donna, gelosamente, col rischio della vita per centinaia di anni. I rimedi della nonna, se vogliamo, piccole e grandi informazioni che le nostre nonne magari ci hanno dato e che noi, moderni consumatori e spreconi di cose inutili, forse abbiamo dimenticato. Ecco i primi cinque magici rimedi…Provare per credere!


  • Per non rischiare che i libri ingialliscano chiusi in un baule, mettete tra le pagine qualche foglia di lauro.

  • Per pulire perfettamente le scarpe in pelle è utile usare l'interno delle bucce di banana. La stessa pulitura perfetta si ottiene utilizzando uno straccio pulito imbevuto con del latte tiepido.

  • Il pesce prima di essere squamato, è utile inumidirlo con dell'aceto. Vedrete che verrà squamato meglio.

  • Se la marmellata rimasta nella dispensa si è cristallizzata, non vuol dire che è andata a male, infatti basta farla ricuocere versandovi il succo di due limoni per ogni chilo di marmellata.

  • Per far diminuire l'odore della pittura, aggiungete dell'estratto di vaniglia, due cucchiaini per ogni litro di vernice.

Ciao care , comincio di venerdì (...visto che son nata di venerdì ! sfidando il noto adagio "né di Venere ,né di Marte..."! :)) )
Vorrei raccontarvi come ho cominciato a credere alle "cose strane" di cui parlo sempre (folletti , draghi ecc..ecc..). Ben 30 anni fa ero una personcina quasi a modo e ben concreta! Conobbi per caso (?) una splendida signora di circa sessant'anni (portati benissimo , sembrava averne solo una quarantina!), molto dolce e "pacifica"...non ricordo come fu... un giorno mi ritrovai a casa sua a bere un tè... E si cominciò a parlare , ma io ero ammaliata e distratta dalla sua casa molto particolare e veramente luminosa anche se tutto era in penombra (non so come spiegarlo: prendetela così!). Mentre si sorseggiava uno squisito tè mi accorsi che avevo perso una parte del suo discorso e ad un tratto lei mi indicò un bellissimo vaso che stava su un tavolo lì vicino, questo vaso era adornato di un gigantesco mazzo di fiori e foglie... il tutto profumava l'ambiente... e lei mi disse : _ "Vedi tra le foglie c'è *** che ti sta guardando, è molto timido e curioso e voleva vederti...E' stato lui a insistere che ti invitassi qua a bere il tè..." _
Ovviamente io non capii nulla di quel discorso, perché guardando e sbirciando verso il vaso e tra i fiori non scorsi nulla...ma non sapevo come dirlo! Mi vergognavo, anche per la mia distrazione nell'ascoltare le sue parole...
Alla mia faccia perplessa I. scoppiò a ridere e mi rassicurò che ..forse..aveva scherzato! Forse! Poi cambiò argomento e mi raccontò di un luogo che conosceva nell'appenino tosco emiliano, questo luogo era un paese abbandonato ormai da anni (esiste veramente) e lei ci si era recata a raccogliere castagne insieme al suo compagno. Mi disse come si era ritrovata ad un tratto sola fra gli alberi ,nel silenzio del bosco e poi si fosse appisolata sotto un castagno... Più tardi era tornata a casa e aveva lasciato il cesto con le castagne raccolte in cucina..Nella notte aveva sentito miagolare il gatto di casa, si era allora alzata per vedere cosa disturbasse il gatto, aveva acceso la luce all'improvviso in cucina e aveva scorto dentro il cesto un piccolo ometto alto circa 30 cm. : uno gnomo!
A quel punto del racconto ...io con i miei 21 anni di rigida educazione...me ne stetti zitta, ma nel mio cervello pativo per quella povera signora...era solo un po' pazzerella o forse mi stava di nuovo prendendo in giro? mah!
Lasciai cadere il dialogo e poi salutando me ne andai accampando una scusa...
I. sorrise e mi salutò...
Giorni dopo la rincontrai e ancora mi sentivo a disagio...quando lei mi disse :
"So che non mi hai creduto..perché non vai una domenica anche tu in quel posto e vedi cosa ti succede?"
Ci pensai su tanto e poi mesi dopo ...andai.... Coinvolsi nella gita il mio fidanzato ma non raccontai niente del reale motivo per cui ero voluta andare là.
Non vidi nulla , scattai molte foto (a quel tempo non c'erano macchine fotografiche digitali, io avevo una reflex semiautomatica e scattavo foto o diapositive)..Devo dire che l'atmosfera del luogo era suggestiva .
Ovvio che tornata a casa, osservando in seguito le foto...vidi alcune luci e ombre starne, ma è logico: spesso la ns. fantasia crea "disegni e figure"anche là dove non c'è nulla!
Ma ritornai a trovare I. a casa sua portandole le foto e lei mi mostrò come ci fossero nascosti tanti piccoli gnomi e folletti...Cominciò così un gioco : andavo a trovarla, ascoltavo i suoi racconti, osservavo le foto che mi mostrava e col tempo la suggestione (o un mio cambiamento?) fece sì che anch'io "vedessi" quei piccoli esseri... Poi un giorno accadde che in casa sua io udissi una vocetta ( era *** lo gnomo che aveva scelto di lasciare il bosco e andare a vivere con questa strana e magica persona)...e accadde che un altro giorno sentii palpitare anche una pietra nelle mie mani... Cominciai a riconoscere la voce delle piante nei boschi... La mia lenta apertura mentale al mondo magico si fece sempre più profonda finché qualche tempo dopo, all'ennesima gita nel luogo magico , vidi "dal vivo" qualcosa che mi cambiò la vita! Finalmente il "mio" personale animale totem si mostrò ai miei occhi..e da allora non mi ha più abbandonato! NON vi chiedo di crederci ,vi auguro solo di incontrare un giorno una vecchia signora che vi "apra gli occhi" al mondo di mezzo e vi faccia conoscere il piccolo popolo , come è accaduto a me tanti anni fa!
O almeno che il fanciullo, che è in ognuno di noi, possa tornare a farsi vivo nel vs.cuore... che sappia far sentire la sua voce... e che vi possa accompagnare fino a quel mondo magico in cui anche i sogni e i desideri sono reali e vivono insieme agli animali più strani e agli esseri delle ns. favole...
Luce e amore a voi da val e Amarantha la mia dragonessa...

Antica Preghiera Gaelica

Possano quelli che ci Amano, Riamarci;
e quelli che Non ci Amano, possa Dio cambiare i loro Cuori;
E se Egli non cambia i loro Cuori
Possa almeno Stortare le loro Caviglie
Così li riconosceremo.

Sito denuclearizzato


BENVENUTI!

Benvenuti o viandanti! Prego, fermatevi pure nel nostro magico antro, sedetevi e godete del nostro caldo focolare nelle freddi notti invernali o dell’ombra delle fronde all’ingresso della nostra grotta in cima al monte!
Ci sarà sempre ad attendervi una buona tisana o una zuppa rinvigorente…
Potreste fermarvi solo qualche ora o anche qualche giorno e divertirvi con noi ad ascoltare le tante storie che abbiamo da raccontare, frutto della nostra secolare esperienza di vita da Streghe.
Badate bene però! Siamo Streghe Bianche e aborriamo i sortilegi cattivi, i malocchi e tutta sta robaccia abominevole! Se siete in cerca di incantesimi che riducano zoppicante il vostro vicino, che facciano imbruttire la bella di turno, o, ancora, se siete alla ricerca della medicina miracolosa… siete NEL POSTO SBAGLIATO! Tutto quello che diciamo, raccontiamo, cuciniamo, consigliamo è solo per il nostro personale divertimento!!!
Non ci sogniamo nemmeno di sostituirci ai cerusici e ai medici dei villaggi!
Se ciò che vi affligge sono pene d’amore, da noi potrete trovare tutto il sostegno possibile, anche una spalla su cui piangere, ma nulla di più!
Lungi quindi da noi chiunque creda pedissequamente a tutto ciò che gli si dice… siamo stati dotati di una mente assai funzionante e quindi, dopo il momento ludico passato nella nostra grotta, se questo vi ha apportato giovamento e allegria, si torna con i piedi per terra, si appoggia la scopa nell’angolo d’onore della Cucina Stregata e si rivestono i panni di Donne e Uomini “moderni”… almeno fino al prossimo incontro! ^__^
Le streghe

I nostri fans!!

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amicici ...

"Tre volte miagola la gatta in fregola,
tre volte l'upupa lamenta ed ulula,
tre volte l'istrice guaisce al vento...
Questo è il momento.
Su via!
Sollecite giriam la pentola,
mesciamvi il circolo possenti intingoli:
sirocchie, all'opera!
L'acqua già fuma,
crepita e spuma.....
tu rospo venefico che suggi l'aconito,
tu, vepre, tu, radica sbarbata al crepuscolo
và, cuoci e gorgoglia nel vaso infernal.......
tu, lingua di vipera,
tu, pelo di nottola,
tu, sangue di scimmia,
tu, dente di bottolo,
và, bolli e t'avvoltola nel brodo infernal......
tu, dito di un pargolo strozzato nel nascere,
tu, labbro di un tartaro,
tu, cuor d'un eretico,
và dentro, e consolida la polta infernal.......
e voi, spiriti negri e candidi,
rossi e ceruli,
rimescete!"
voi che mescere ben sapete,
rimescete! riemescete!

(MacBeth-William Shakespeare)

A pesca nel calderone magico....


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LE STREGHE